Saturday 11 February 2012

Tacita Dean exibition : The Unilever series


Ogni giorno la ricca vita sociale di questa città mi consente di scegliere tra tante attività, mostre, exibition, mercati e fiere: è proprio questo che amo di Londra. Ogni giorno questa immensa città multiculturale celebra arte, moda, festività e tradizioni culturali di numerosi paesi.
Oggi ho la possibilità di scegliere tra tante possibilità, ma vengo inesorabilmente attratta dalla nuova esposizione della famosa artista Britannica Tacita Dean con ingresso libero presso la bellissima Tate Modern di Londra. E' così che in una meravigliosa, quanto inaspettata, giornata di sole di inizio Febbraio, mi accingo in una bella passeggiata sul millennium bridge, attraversando il fiume dalla sponda northbound alla southbound proprio fino all'ingresso del museo. L'installazione si trova nell'immenza Turbin Hall buia; è un film su pellicola da 35 mm della durata di 11 minuti proiettato sulla parete orientale su un gigantesco monolite bianco di 13 metri di altezza. E' il primo lavoro della "The Unilever series", un filmato muto dedicato all'immagine in movimento che celebra le magistrali tecniche della cinematografia analogica. Entrando nella grande sala buia sembra gia' di immergersi in uno spazio dove il tempo ha un andamento lento, fuori dallo spazio reale. La proiezione è perfettamente integrata con spazio d'esposizione, tra le travi di acciaio della struttura architettonica, il lavoro si scaglia nello spazio come una finestra aperta su un altro mondo. Sorprendente è il formato verticale del film, Dean ha ruotato l'obiettivo anamorfico di 90 gradi, sostituendo il tradizionale orientamento del film con un formato verticale radicale. Affiancato da fori di trascinamento su entrambi i lati, l'immagine verticale viene ad assomigliare a una striscia di pellicola di celluloide. Il film è un racconto romantico e malinconico del tempo, un susseguirsi di immagini statiche, flash di colore su acqua che scorre, un palloncino che cade, scale mobili che salgono o scendono, un gigante uovo di struzzo, il mare le cui onde si scontrano sulla spiaggia. Il film mescola bianco e nero insieme a flash di colori che sembrano lastre di vetro colorato. Scopro che l'artista ha sempre utilizzato supporti analogici da 16 mm e che si batte per salvare questo supporto dalla quasi inevitabile estinzione in favore del nuovo digitale che ormai ha raggiunto prestazioni elevatissime. Questo film è allo stesso tempo un omaggio e un requiem al mezzo stesso, ai suoi sfarfillii e le sue luci. La Pellicola fotochimica ha la propria distintiva texture e qualità, la propria luce, profondità, colore e movimento che il digitale non possiede. E' un cinema muto, è una controreplica al rumore digitale del mondo moderno.
Ricorda le origini del cinema e gli esperimenti con il colore, il cinema come arte e come astrazione,il film strutturalista e il cinema underground.
Il suo lavoro non contiene post produzioni. In un intervista l'artista racconta il suo metodo creativo di lavoro solitario dove è lei stessa a mettere insieme, come fosse un collage, le diapositive e i fotogrammi con del semplice nastro adesivo. Questo suo processo creativo non ha un sistema preciso,ragion per cui e cambia per ogni film e per ogni lavoro. Scopro anche su di Lei che ha partecipato a due edizioni della Biennale di Venezia; è un artista molto affermata nel panorama internazionale dell'arte contemporanea. I suoi film sono stati esposti nelle sedi museali più importanti del mondo tra cui il Guggenheim di New York, lo Schaulager di basilea, il Moma di New York, Il Musée de La Ville de Paris di Parigi, il Witte de With di Rotterdam, il Drawing Center di New York, la Kusthaus Bregenz di Bregenz, il DIA Beacon a Beacon (New York).
Le sue opere hanno fatto parte inoltre delle rassegne più prestigiose dell’arte di oggi tra cui la Biennale di Berlino, la Biennale di San Paolo, la Biennale di Sydney e la Triennale di Yokohama.
Tacita Dean parteciperà alla prossima edizione di Performa a New York. Nel 2006 Tacita Dean è stata insignita dell’Hugo Boss Prize, uno dei premi internazionali più importanti al mondo e nel 2009 ha ricevuto il Kurt Schwitters-Preis.
I suoi lavori sono vedute romantiche e contemplative su una natura che è fonte inesauribile di storie dimenticate, è capace di trasformare paesaggi pastorali e luoghi e oggetti abbandonati in panorami sublimi. Come l'eclissi di sole di "Banewl" (1999) ripresa in tempo reale, o la cattura su un singolo fotogramma dell'ultimo raggio di sole all'orizzonte in "The Green Ray" (2001) oppure la faticosissima traversata in mare in tempesta in "Amadeus" (2008). I suoi film sono un universo di pause, lunghe contemplazioni e momenti di tregua. Con il suo sguardo lento e quasi maniacale Tacita apre una finestra su un mondo che sta scomparendo, sul mondo delle ultime cose e riesce a trasformare ogni cosa in una natura morta in movimento, raccondando un mondo che è stato ma che non c'e più.
(A.R.) LadyLondoner